Gli gnocchi appartengono alla categoria dei primi piatti italiani conosciuti nel mondo e immancabili sulle nostre tavole. Pietanza golosa, pur nella semplicità dei suoi ingredienti base, e abbinabile a diversi tipi di sughi e condimenti, gli gnocchi sono uno di quei piatti in grado di mettere d’accordo generazioni diverse (cucinarli per un bambino o per un adulto dà più o meno la stessa soddisfazione) e di accontentare sia i palati fini, che li preferiranno conditi in modo delicato e originale, sia gli amanti della cucina più tradizionale, che li accompagneranno con un buon ragù.
Ma qual è l’origine di questo piatto, universalmente amato e che non sembra mai passare di moda? La storia degli gnocchi di patate affonda le proprie radici nel 16° secolo, ma la versione senza patate, quindi realizzata solo con farina o semolino (ricordiamo che le patate vennero importate in Europa solo dopo la scoperta dell’America), vantano un’origine ancora più lontana nel tempo.
D’altra parte gli gnocchi hanno come ingredienti fondamentali l’acqua e la farina, che si ritrovano anche in alcuni elementi base della nostra cucina, pane e pasta in primis. Prima dell’importazione delle patate dal nuovo continente, pietanze simili agli gnocchi venivano preparate con altri ingredienti. È questo il caso, per esempio, degli “zanzarelli”, fatti con un impasto di pane, latte e mandorle tritate.
La diffusione degli gnocchi di patate veri e propri, caratterizzati da una ricetta simile a quella che conosciamo al giorno d’oggi, cominciò verso la fine del 19° secolo, e possiamo dire che da allora il successo di questo piatto prelibato non ha mai subito arresti. Bisogna però fare una precisazione: se le patate bollite e schiacciate sono diventate un elemento imprescindibile in alcune varianti regionali (in Veneto, per esempio), in altre regioni si continuano ad usare solo farina o semolino. Il caso più evidente, in questo senso, è quello degli gnocchi alla romana.
Oltre che nell’impasto, gli gnocchi sono cambiati anche per forma e dimensione, diventando via via più piccoli e assumendo di volta in volta una forma cilindrica o ovale. Una caratteristica degli gnocchi di patate, a livello di forma, è sicuramente la particolare “striatura”, che si ottiene passando gli gnocchi, uno a uno, sulla grattugia o rigandoli con una forchetta.
Questa peculiarità appartiene però quasi esclusivamente agli gnocchi fatti in casa (anche se sul mercato si possono trovare alcuni marchi che li propongono così), e al giorno d’oggi gli gnocchi “lisci”si possono reperire sul mercato molto più facilmente. A proposito di gnocchi artigianali, bisogna dire che non è così facile trovare, al giorno d’oggi, delle massaie moderne che preparano gli gnocchi con le proprie mani e con una certa frequenza.
La preparazione di questo piatto, infatti, richiede tempo e pazienza, ma dà sicuramente molta soddisfazione e può rappresentare anche un momento da condividere con la propria famiglia o, per i bambini,di gioco: chi, durante l’infanzia, ha avuto la fortuna di avere una nonna o una mamma dedite alla preparazione di questo piatto, avrà sicuramente dei bei ricordi legati al proprio ruolo di aiutante, intento a tagliare in piccoli pezzi i “serpentoni” di impasto e ad infarinarsi le mani. Forse è anche per questo che gli gnocchi sono diventati, nel tempo, un piatto che non fa solo bene allo stomaco e al palato, ma anche al cuore!
Grazie per l’attenzione, ci risentiamo al prossimo rimedio della Nonna, continuate a seguirci!