Dolore oppressivo dietro lo sterno, tosse cronica, infiammazione della gola, perdita di smalto dentale e persino asma e sinusite. Ecco diverse condizioni che possono essere provocate da un’eccessiva produzione di acido gastrico con conseguente risalita in esofago. E’ il reflusso gastroesofageo o Gerd nel linguaggio medico internazionale.
Fino a pochi anni fa in Italia soffriva una persona su cinque di reflusso gastroesofageo, ma attualmente le statistiche rivelano che ne soffrono una persona su tre, mettendo in evidenza un fenomeno apparentemente contraddittorio: infatti a un aumento della diffusione dei farmaci dall’efficacia per contrastare l’acidità e proteggere lo stomaco, non corrisponde una valida soluzione al problema.
Il reflusso gastroesofageo è un disturbo da non sottovalutare, visto che il viaggio a senso contrario dell’acido cloridrico prodotto nello stomaco e diretto verso la bocca potrebbe risultare molto subdolo e pericoloso. Questo acido, in fatti, da un iniziale lieve bruciore a contatto con una mucosa dapprima integra, può provocare vere e proprie ustioni, soprattutto se questi viaggi diventano frequenti scorribande lungo la mucosa dell’esofago fino a determinare degenerazioni talvolta maligne, come risultato del conseguente ricambio accelerato della mucosa colpita.
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Aumento di peso e reflusso gastroesofageo
Perchè il reflusso gastroesofageo è un fenomeno in costante crescita? secondo uno studio una delle cause sarebbe da ricercare nell’aumento di peso corporeo tipico dei paesi più industrializzati. Altro dato emerso da qesto studio, a conforto degli ex fumatori, mette in risalto il fatto che la sospensione del fumo di sigaretta porta a risultati quasi immediati sul miglioramento dei sintomi del reflusso. Un rimedio ottimo dunque!
L’azione dello stress, in passato causa primaria del reflusso gastroesofageo, è stata confermata da una ricerca, che ha seguito l’andamento di eventuali sintomi su soggetti prima a lavoro e poi in fase di disoccupazione. Alla fine si è riscontrato il peggioramento dei sintomi, anche se ci si è posti il quesito che avrebbero dovuto essere valutate anche le diverse abitudini di vita. Infatti, chi si trova in condizioni di stress per mancanza di lavoro tende a compensare aumentando il consumo di cibo poco salutare, fumando di più e bevendo bevande alcoliche o stimolanti, tutti fattori che provocano un forte peggioramento del quadro iniziale.
Rimedi naturali per il riflusso gastroesofageo
Ma quali sono i rimedi naturali per contrastare e cercare di risolvere il riflusso gastroesofageo? Oltre al peso del nostro addome, per l’accumulo eccessivo di grasso in tale sede, dobbiamo evitare le pressioni gastriche eccessive. Se, per esempio, ci sforziamo nell’evacuazione, lo stomaco tenderà ad essere spinto verso il diaframma dando origine spesso a delle sacche all’interno del torace (ernia iatale). Cinture strette e fenomeni di tosse cronica potrebbero portare allo stesso risultato.
Dovrete poi limitare grassi, fritti, carne e latticini: gli acidi prodotti nello stomaco servono principalmente per digerire questi cibi. Il latte, dopo un temporaneo effetto benefico dovuto alla sua alcalinità, stimola la produzione eccessiva di acidi per la ricchezza di grassi e proteine.
Un altro consiglio della Nonna relativo al cibo: evitate pasti pesanti, specie la sera a ora tarda: il cibo deve essere aiutato dalla gravità a prendere la via intestinale, allo scopo è buona norma fare una breve passeggiata dopo ogni pasto, soprattutto dopo la cena. Masticate bene in un’atmosfera tranquilla e prendetevi qualche minuto per rilassarvi dopo il pasto, attenuando stress e nervosismo.
Attenzione a sigarette, alcol e caffè: la nicotina provoca il rilassamento della valvola tra stomaco ed esofago (cardias) compromettendone il suo funzionamento, mentre vino e birra contengono acidi maleico e succinico. Spumante e bibite gassate hanno l’inconveniente aggiuntivo di distendere lo stomaco favorendo la risalita degli acidi. Il caffè (anche il decaffeinato) aumenta la produzione di acido: meglio considerare l’uso di tisane, orzo o miscele di cereali tostati.
Andate a letto con materasso rialzato nella porzione superiore del corpo: se non avete una rete a doghe reclinabile potete provare a inserire degli spessori di circa 15cm che sollevino la porzione del letto corrispondente alla zona cervico-lombare. Evitate di dormire a pancia sotto e se siete abituati a dormire di fianco, scegliete quello sinistro, perchè favorisce la chiusura tra esofago e stomaco al di sopra del livello dell’acido gastrico.
Cosa mangiare per il riflusso gastroesofageo
Evitate cipolla e aglio crudi, ravanelli, peperoni, cetrioli, pomodori e succhi di frutta confezionati, specialmente pompelmo e arancia, per contro fate uso di verdure e ortaggi soprattutto cavoli, cavolfiori e broccoli, che hanno un grande potere curativo (se assunti sotto forma di centrifugato crudo favoriscono addirittura la cicatrizzazione di eventuali ulcere). Anche le patate (non fritte) sono raccomandabili, mentre la frutta più adatta è rappresentata da papaya e ananas, consumata sia fresca che in estratti.
Evitate cioccolato, spezie e menta. L’effetto della cioccolata è di diminuire la pressione del cardias e ciò è ancora più evidente se mangiata a digiuno e in associazione con altre sostanze appena elencate: cioccolata alla menta, al peperoncino, al liquore.
L’aloe vera bevuta al mattino a digiuno e la sera prima di cena contribuisce, per il suo potere lenitivo e cicatrizzante, a ricostituire la mucosa gastrica ed esofagea. Più efficace la formulazione in gel per via del suo potere adesivo. I gemmoderivati del fico e del tiglio da assumere in gocce sotto la lingua o deglutite con poca acqua sono una soluzione tanto antica quanto efficace nella fase acuta della malattia.
Grazie per l’attenzione, ci risentiamo al prossimo rimedio della Nonna, continuate a seguirci!