In Italia ogni regione, città, borgo ha le sue tradizioni, ma una tradizione molto antica in particolare lega un po’ tutto il nostro Paese ed è possibile riscontrarla anche in altre culture europee, l’acqua di San Giovanni.
La notte tra il 23 ed il 24 giugno, in ricorrenza della festa del Santo, si prepara un’acqua profumata. Fin dall’antichità questa data viene considerata come una notte magica perchè legata al solstizio d’estate e segna l’inizio di una nuova stagione e cade nel giorno più lungo dell’anno.
In questo periodo oltre ad essere il giorno più lungo dell’anno, anche la natura giunge al massimo splendore e questo secondo le antiche credenze ha determinato il trionfo della luce sulle tenebre.
Sin dalle sue origini dunque, la festa di mezza estate rappresenta l’inizio di un nuovo periodo di vita e veniva celebrato con diversi festeggiamenti molti dei quali sono ancora presenti nelle nostra tradizione locali. Il Midsommar svedese ne è sicuramente il più famoso.
Come fare l’acqua di San Giovanni:
Secondo l’antica tradizione al tramonto del 23 giugno si devono raccogliere diversi tipi di fiori, tra cui: fiori di iperico, lavanda, artemisia, malva, fiori e foglie di menta, rosmarino e salvia, la preparazione varia in base ai fiori che trovate nel vostro territorio.
Una volta raccolti, sempre dopo il tramonto dovete porli in una bacinella con dell’acqua e lasciati riposare fuori in giardino per tutta la notte, perchè la credenza narra che in questa notte speciale cada della rugiada degli Dei, capace di grandi proprietà curative e alla mattina del 24 giugno l’acqua di San Giovanni deve essere utilizzata per lavare le mani ed il viso, proprio come un rito propiziatorio e di purificazione che porterà amore, fortuna e salute.
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